AGGIUS
e la sua storia |
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Aggius
è uno dei centri più antichi della Gallura, a 500 mt sul
livello del mare. Ha davanti il poderoso massiccio del Limbara e, alle
spalle, un'articolata corona di monti che lo rende caratteristico e gli
conferisce un panorama unico. Ammassi granitici e colline tondeggianti
conferiscono i tratti dominanti al paesaggio del suo territorio. L'originaria
Piana dei Grandi Sassi, diventata in era turistica
Valle della Luna. Altra caratteristica del paesaggio
aggese è la presenza degli "Stazzi". Sono questi caratteristici
casolari di campagna con annessi stalle e ovili.
L'economia
L'economia di Aggius poggia sul settore agricolo-pastorale, sull'artigianato
industriale, sui servizi, sul terziario e sull'artigianato.
Un buon numero di donne trova occupazione nella tessitura
artigianale dei tappeti.
Una mostra permanente nel Padiglione dell'ISOLA e
nel MUSEO ETNOGRAFICO, oltre a quelle private,
nei singoli laboratori, e un'annuale durante l'estate organizzata dalla
PRO-LOCO permettono di venderne. |
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Cultura
e tradizioni
Con profonde radici nel passato, Aggius conserva un vasto
patrimonio di tradizioni e cultura popolare: leggende, proverbi,
aneddoti, fiabe. La festa Patronale in onore di Nostra
Signora del Rosario e di Santa Vittoria, ai
primi di ottobre, ha ancora un'appendice tutta profana nella
cosiddetta "Festa di li agghjani" ovvero dei giovani,
degli scapoli. Le processioni e i riti della Settimana Santa
sono accompagnati dal canto salmodiante delle Confraternite
del Rosario e di Santa Croce e dei
Cori tradizionali più bravi del momento.
Ad ogni tipo di Rito il suo canto: arioso e solare quello
della Domenica delle Palme e dll'incopntro fra il Cristo Risorto
e la Madrea Maria, cupo e struggente quello del Miserere e
dello Stabat Mater nelle processioni notturne per la visita
dei Sepolcri. |

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Il
Ballo
Ma dove la tradizione si mantiene viva è nel Ballo
e nel Canto: Il primo - a cerchio o a coppie
- prima dell'avvento dell'organetto
era animato da diversi cori che si alternavano e animavano
la danza o nelle sale o in occasione di matrimoni o durante
le feste sui sagrati delle chiese. |
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Il
Canto
Il canto è sempre stato un momento centrale del vivere
civile religioso di una comunità legata al mondo agropastorale.
Il più praticato è stato sempre il canto corale,
affidato all'accordo di cinque voci, fuse tra loro. La sua
origine è prevalentemente religiosa: sui toni dello
Stabat Mater del Tibi, del Miserere
ed altri canti della Settimana Santa
e della liturgia della Chiesa Cattilica si sono innestati
temi di contenuto profano, versi inneggianti alla bellezza
e alle virtù della donna amata, opera di poeti e rimatori
locali. Di origine sicuramente profana sono invece La
Brunedda, il più famoso del canto aggese,
e le Disispirati, sorta di serenate
in onore dell'amata, dallo spagnolo despertar=svegliare. |
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La
Parlata
Il dialetto di Aggius è il gallurese, parlata di derivazione
Còrsa affermatasi verosimilmente fra il 1550 e il
1600 quasi nell'intero territorio del Nord Sardegna rivolto verso la Corsica,
con la specificità di un eloquio più spedito e vibrato,
di alcune forme lessicali e con particolare uso fonetico della Z
al posto della C palatale. |

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AGGIUS
10-17-24-25 maggio
ORE 19,00
al Museo MEOC
INCONTRI INTERNAZIONALI
DI
CANTO A PIU' VOCI
LOCANDINA
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